di
Maria Squarcione
Responsabile Nazionale Scuola PSI
Oltre al tema del merito, che in questi giorni è stato oggetto di un "pacchetto" di proposte legislative da parte del Ministro Profumo e che saranno all'esame del Consiglio dei Ministri la prossima settimana, il PSI ritiene che sia necessario favorire anche l'innalzamento del livello culturale medio dello studente italiano.
Maria Squarcione
Responsabile Nazionale Scuola PSI
Oltre al tema del merito, che in questi giorni è stato oggetto di un "pacchetto" di proposte legislative da parte del Ministro Profumo e che saranno all'esame del Consiglio dei Ministri la prossima settimana, il PSI ritiene che sia necessario favorire anche l'innalzamento del livello culturale medio dello studente italiano.
Oggi, oltre al merito dei migliori, il tema è
anche questo, come è verificabile in ogni àmbito, formativo o
professionale, dove le carenze di base emergono con sconcertante
evidenza e sorprendente ampiezza.
Per cercare di ottenere questo risultato, in questo periodo
storico, sarebbe utile contrarre e anticipare di un anno la scuola
elementare; ampliare di due anni (portarla da tre a cinque) la scuola
media inferiore, rendendola la vera ossatura informativa della scuola
italiana; mantenere i cinque anni di quella superiore, abolendo
l'organizzazione in classi e strutturandola in base a corsi fondamentali
dell'indirizzo prescelto e propedeutici, aperti anche ad altri
indirizzi.
Questa organizzazione dovrebbe prevedere: un adeguamento
strutturale della scuola italiana di ogni ordine e grado che,
obbligatoriamente, dovrebbe essere fornita di palestre (lo sport è una
agenzia di socializzazione fondamentale), laboratori (informatici, di
ascolto, di lettura, linguistici, di scienze ecc..), aule attrezzate per
il teatro, la musica, l'arte; completa copertura di rete; in
particolare per le scuole superiori, un allungamento del tempo
scolastico a tutta la giornata, per favorire la frequenza ai corsi, che
dovrebbero includere anche ore settimanali di materie non ancora
curriculari (es.: antropologia, sociologia ecc...),per 11 mesi;
l'innalzamento dell'obbligo scolastico a 19 anni (l'espressione "o studi
o lavori" dovrebbe essere abolita fino ai 19 anni: tutti gli italiani
devono essere formati prima di lavorare); l'acquisizione delle caserme
dismesse o di altre strutture di proprietà dello stato per favorire la
frequenza scolastica ai ragazzi più disagiati, secondo il modello dei
"convitti nazionali".
Risolto il problema di una formazione di base solida per
tutta la popolazione, si dovrebbero favorire le eccellenze con percorsi
privilegiati, sempre nell'àmbito scolastico.
Una simile strutturazione insieme ad un'adeguata rete di
servizi culturali "full time" favorirebbe, inoltre, l'altro e
fondamentale obbiettivo che i Socialisti Italiani condividono con gli
obbiettivi europei, cioè la drastica riduzione dell'abbandono
scolastico.
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