Un mese fa il nostro Segretario
Nazionale Riccardo Nencini, ha sottoscritto con P. Bersani e N.
Vendola, la “carta degli intenti” dell’alleanza riformista che
si sta presentando agli italiani con un progetto politico per
Governare L’Italia.
La grande crisi che ha messo in ginocchio il Paese, il forte distacco
che si è creato tra politica e cittadini, l’Unione Europea che
ancora non ha saputo andare oltre la moneta per dare vita ad un’
Unione Politica in grado di offrire risposte ad una globalizzazione
che ha lasciato troppo spazio non ai liberi mercati ma ad un’azione
incontrollata della “finanza creativa” con effetti devastanti nel
mondo, ci ha portato ad intraprendere con grande chiarezza la strada
di un patto pubblico per il bene comune.
Negli anni appena trascorsi fatti di difficoltà e privi di una rappresentanza politica, mai abbiamo pensato fossero venute meno le ragioni del socialismo nella convinzione che la strada giusta per l’Italia fosse quella della nascita di un’alleanza riformista sul modello delle grandi sociademocrazie europee. Certamente siamo stati in contrasto con chi ha cercato di portare il popolo italiano a pensare che i partiti “ non servono più ”, gli ideali non esistono perché ormai sono cadute le “differenti visioni”, insomma in contrasto con chi ha intrapreso anche con successo, la strada della personalizzazione della politica. Certamente quest’ultima non ha sempre dato “buoni esempi” soprattutto ai giovani le cui aspettative di vita sono oggi mortificate da una società in cui “merito, capacità e lealtà” sono sovente tacciati per “debolezza”, in una società che enfatizza un modello e stili di vita dove i furbi si possono permettere ogni cosa. Su questo fronte i partiti avrebbero potuto dare risposte più celeri e incisive perché questo ha lasciato spazio a rabbia e delusione, da parte di chi ha perso il lavoro o non lo trova, di chi deve vivere con grandi restrizioni, da parte dei giovani che non vedono più nella politica lo “strumento per migliorare il mondo” e oggi si sta delineando un clima preoccupante, perché tende a “non distinguere” più.
Storia e letteratura su questo fronte
ci insegnano parecchie cose : l ’Italia non può restare il Paese
del “Cambiamo Tutto per Non Cambiare Niente”.
Noi la pensiamo e
agiamo diversamente . In questi anni abbiamo caratterizzato la nostra
azione politica nella difesa dei principi di equità e nella difesa
dei diritti. Il Paese sta vivendo una crisi economica senza
precedenti, ma non si può pensare di colpire sempre gli stessi con
leggi e tagli lineari che aumentano il divario tra chi è ricco e chi
è povero, tra chi è molto ricco e quello che un tempo veniva
definito “ceto medio”. Per questa ragione abbiamo insistito per
l’introduzione di una Patrimoniale sulle grandi ricchezze, più
risorse per la scuola, maggiori diritti civili, pari opportunità tra
uomini e donne a tutti i livelli . Le primarie sono una buona
occasione per spiegare le ragioni del progetto per il bene
dell’Italia, per “risvegliare una fiducia collettiva” nel
futuro e nel cuore degli italiani. Per questa ragione, le donne e gli
uomini socialisti stanno lavorando attraverso i comitati sostenendo
Pierluigi Bersani. Il 25 novembre sarà poi l’inizio di un percorso
per ridare all’Italia quella giusta governabilità che merita.
Rita Cinti
Luciani
responsabile nazionale pari opportunità PSI
responsabile nazionale pari opportunità PSI
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