BASTA VIOLENZA CONTRO LE DONNE per il bene dell'Italia per il bene delle donne

 
Domenica 25 novembre è la giornata mondiale contro la violenza maschile sulle donne, ed ogni anno in migliaia si mobilitano per promuovere iniziative volte a contrastare, prevenire e sensibilizzare sul tema, con l’obiettivo di porre in essere politiche adeguate.
Purtroppo il nostro Paese in materia di diritti civili è ancora piuttosto arretrato ed anche inadempiente rispetto agli obblighi internazionali assunti per quanto concerne la violenza sulle donne tema che ci vede invece segnare un drammatico primato: nel 2011 morte 127 donne (aumento rispetto l’anno precedente del 6,7%) e per il 2012 il dato più recente parlava di 100 vittime. La stragrande maggioranza dei fatti avviene a livello parentale.
Occorre dare attuazione piena alle sollecitazioni esercitate nel 2011 dal Comitato CEDAW (Comitato per l’implementazione della Convenzione per l’eliminazione di ogni discriminazione sulle donne) affinchè la violenza sulle donne sia riconosciuta come violenza dei diritti umani. Nel 2012 la Relatrice Speciale delle Nazioni Unite nel manifestare forti preoccupazioni per l’aumento dei casi di donne uccise da partner o ex, per il persistere di atteggiamenti socio-culturali tendenti a minimizzare o giustificare la violenza domestica, per l’assenza di interventi sistematici e rilevanti nel contrastare il fenomeno, ha fortemente sollecitato l’Italia a rispettare gli impegni internazionali.
Questo non è un tema da trattare come questione “privata” ma si tratta di un fenomeno sociale pericoloso per tutti : donne, bambine e bambini, ma anche per gli uomini e va trattato sul piano politico con impegni precisi e risorse adeguate. In questi anni, come socialiste e socialisti, più volte abbiamo chiesto interventi incisivi anche dal punto di vista educativo per promuovere una cultura rispettosa ed un livello di potere equo tra donne e uomini. In realtà continua a persistere un sistema inadeguato e sporadico, spesso lasciato alla buona volontà delle associazioni o delle singole istituzioni. 

SOCIALISTE X BERSANI

Un mese fa il nostro Segretario Nazionale Riccardo Nencini, ha sottoscritto con P. Bersani e N. Vendola, la “carta degli intenti” dell’alleanza riformista che si sta presentando agli italiani con un progetto politico per Governare L’Italia.
La grande crisi che ha messo in ginocchio il Paese, il forte distacco che si è creato tra politica e cittadini, l’Unione Europea che ancora non ha saputo andare oltre la moneta per dare vita ad un’ Unione Politica in grado di offrire risposte ad una globalizzazione che ha lasciato troppo spazio non ai liberi mercati ma ad un’azione incontrollata della “finanza creativa” con effetti devastanti nel mondo, ci ha portato ad intraprendere con grande chiarezza la strada di un patto pubblico per il bene comune.

Negli anni appena trascorsi fatti di difficoltà e privi di una rappresentanza politica, mai abbiamo pensato fossero venute meno le ragioni del socialismo nella convinzione che la strada giusta per l’Italia fosse quella della nascita di un’alleanza riformista sul modello delle grandi sociademocrazie europee. Certamente siamo stati in contrasto con chi ha cercato di portare il popolo italiano a pensare che i partiti “ non servono più ”, gli ideali non esistono perché ormai sono cadute le “differenti visioni”, insomma in contrasto con chi ha intrapreso anche con successo, la strada della personalizzazione della politica. Certamente quest’ultima non ha sempre dato “buoni esempi” soprattutto ai giovani le cui aspettative di vita sono oggi mortificate da una società in cui “merito, capacità e lealtà” sono sovente tacciati per “debolezza”, in una società che enfatizza un modello e stili di vita dove i furbi si possono permettere ogni cosa. Su questo fronte i partiti avrebbero potuto dare risposte più celeri e incisive perché questo ha lasciato spazio a rabbia e delusione, da parte di chi ha perso il lavoro o non lo trova, di chi deve vivere con grandi restrizioni, da parte dei giovani che non vedono più nella politica lo “strumento per migliorare il mondo” e oggi si sta delineando un clima preoccupante, perché tende a “non distinguere” più.
Storia e letteratura su questo fronte ci insegnano parecchie cose : l ’Italia non può restare il Paese del “Cambiamo Tutto per Non Cambiare Niente”.
Noi la pensiamo e agiamo diversamente . In questi anni abbiamo caratterizzato la nostra azione politica nella difesa dei principi di equità e nella difesa dei diritti. Il Paese sta vivendo una crisi economica senza precedenti, ma non si può pensare di colpire sempre gli stessi con leggi e tagli lineari che aumentano il divario tra chi è ricco e chi è povero, tra chi è molto ricco e quello che un tempo veniva definito “ceto medio”. Per questa ragione abbiamo insistito per l’introduzione di una Patrimoniale sulle grandi ricchezze, più risorse per la scuola, maggiori diritti civili, pari opportunità tra uomini e donne a tutti i livelli . Le primarie sono una buona occasione per spiegare le ragioni del progetto per il bene dell’Italia, per “risvegliare una fiducia collettiva” nel futuro e nel cuore degli italiani. Per questa ragione, le donne e gli uomini socialisti stanno lavorando attraverso i comitati sostenendo Pierluigi Bersani. Il 25 novembre sarà poi l’inizio di un percorso per ridare all’Italia quella giusta governabilità che merita.

Rita Cinti Luciani
responsabile nazionale pari opportunità PSI

SALUTE. MORICONI: RISPETTO E TUTELA PER CHI E' MALATO A CAUSA DEI MANCATI CONTROLLI SUI FARMACI

Dura presa di posizione  di Rita Moriconi, consigliere regionale socialista dell'Emilia Romagna contro il  decreto del Ministero della Salute in cui si stabilisce che vanno esclusi dalla transazione tutti coloro che hanno promosso una causa di risarcimento danni dopo più di cinque anni dalla scoperta di essere ammalati di epatite o di Aids a causa dei mancati controlli sul plasma e sui farmaci emoderivati prodotti o importati in Italia.
"Non si può trattare pazienti affetti da gravissime patologie alla stregua di chi non ha pagato in tempo una bolletta e si vede sospeso un servizio” afferma Moriconi.
“Si tratta di persone che, senza alcuna colpa se non quella di essersi fidati di un servizio dello Stato, sono state infettate senza saperlo e che hanno diritto ad essere risarciti e questo diritto non può essere soggetto ad alcuna scadenza visto che ciò di cui stiamo parlando è la salute dei cittadini.
Di fronte ad avvenimenti come questo non c’è spending review che tenga” prosegue l'esponente socialista “e sono quasi 120 mila le persone che, nel corso di trent'anni, si sono ammalate a causa dei mancati controlli sul plasma e sui farmaci emoderivati prodotti o importati in Italia e diverse sono state le sentenze della Cassazione che hanno riconosciuto il Ministero della Salute responsabile degli omessi controlli”. “Queste persone” conclude  Moriconi “ non possono in alcun modo essere escluse da una forma di risarcimento senza che non solo sia leso il loro diritto costituzionale ad essere risarciti dei danni subiti, ma anche un principio fondamentale del rapporto tra Stato e cittadino: quello di essere tutelato dopo che, per curarsi, ha subito un danno ancora maggiore”.