COMUNICATO STAMPA ANNA FALCONE - DIREZIONE NAZIONALE PSI

“E' ora che il PSE intervenga subito nel Parlamento Europeo per dare voce ai cittadini, ai movimenti popolari e studenteschi, alle forze del lavoro. Dopo i fatti della Grecia è urgente chiedere una svolta immediata nelle politiche economiche e di aiuto agli Stati membri. Non è concepibile che il sostegno ai popoli passi dal ricatto delle banche. 
La sovranità popolare è un principio inviolabile, così come il diritto di un popolo al proprio futuro e alla propria dignità. I padroni della finanza globale e le istituzioni asservite alle sue regole stanno cercando di strozzare entrambi. Se siete socialisti, se siete deputati del popolo, alzatevi dai vostri banchi e opponetevi a questo scempio!”

ANNA FALCONE
DIREZIONE NAZIONALE PARTITO SOCIALISTA ITALIANO

PSI E FGS: IL SILENZIO SULLA GIORNATA MONDIALE CONTRO LE MUTILAZIONI GENITALI FEMMINILI

Ieri, il 6 febbraio ricorreva, come ogni anno, la Giornata mondiale contro le
mutilazioni genitali femminili istituita nel 2003 dall’ONU. Ancora una volta con vero disappunto devo  constatare – afferma Rita Moriconi Consigliere Regionale Psi dell emilia Romagna e componente dellA Direzione nazionale del Psi- che di questo problema che, secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità interessa circa 150 milioni di donne, si è  parlato davvero poco”
“I dati in possesso dell’OMS confermano che l'età per la mutilazione varia a seconda delle etnie e del tipo di mutilazione, sebbene nell'ultimo decennio l'età media si sia abbassata al punto che, in molti Paesi, le Mutilazioni Genitali Femminili vengono praticate addirittura sulle neonate, che in questo modo vengono esposte ad un rischio di mortalità maggiore!” continua Rita Moriconi “La pratica delle Mutilazioni Genitali Femminili porta a terribili conseguenze sullo stato psicofisico sia nell’immediato, con il pericolo concreto di emorragie e di infezioni, sia a lungo termine quando, al momento del parto, aumentano notevolmente i rischi di morte per la madre e per il nascituro. Le Mutilazioni Genitali Femminili sono da considerarsi a tutti gli effetti una violazione dei diritti umani e civili della persona e, sotto il profilo penale, possono configurarsi come un reato di lesioni personali ed è un problema serio che riguarda ormai anche il nostro Paese in cui, secondo i dati diffusi nel luglio 2009 dal Ministero delle Pari Opportunità, in Italia sono circa 1.000 le bambine e le giovani donne con meno di 17 anni provenienti da Paesi in cui è praticata la Mutilazione Genitale Femminile che sono vittime potenziali di questa pratica”
Per Maria Cristina Pisani, Responsabile Nazionale Giustizia e Legalità della Fgs." Si sbaglia nel credere che questa lotta riguardi soltanto Paesi in via di sviluppo; sono infatti circa 35.000 le donne immigrate in Italia colpite da mutilazioni genitali, sebbene questa sia una pratica vietata per legge dal 2006, con una pena che può arrivare fino a 12 anni di reclusione. Molte comunità praticano ancora oggi l'infibulazione, su bambine e ragazze giovani.
Questo accade ancora in 28 Paesi africani, in alcuni Stati dell’Asia Orientale ed Occidentale e nel Corno D’Africa. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha stimato che sono state sottoposte alla pratica delle mutilazioni genitali 130
milioni di donne ed ogni anno sono a rischio circa 3 milioni di bambine. Le mutilazioni genitali femminili rappresentano una grave violazione dei diritti umani delle donne e delle bambine. Il modo migliore per dare un senso a questa
giornata  e' dunque quello di favorire un grande cambiamento sociale e culturale. Per questo - conclude Pisani- è importante contrastare, attraverso un grande sforzo educativo, la convinzione ormai radicata che l'infibulazione e le
altre mutilazioni facciano parte dell'identità culturale di un popolo e di una donna.”

VIOLENZE SESSUALI. MORICONI: LA SENTENZA DELLA CASSAZIONE OFFENDE TUTTE LE DONNE

La terza sezione penale della Corte di Cassazione, ha stabilito che i principi interpretativi che la Corte Costituzionale ha fissato per i reati di violenza sessuale e atti sessuali su minorenni sono applicabili anche alla violenza sessuale di gruppo. Questo significa che il giudice non è più obbligato a disporre od a mantenere la custodia in carcere per coloro che sono indagati per il reato di violenza di gruppo, ma può applicare anche misure cautelari alternative.
La Cassazione ha annullato un'ordinanza del Tribunale del riesame di Roma che aveva confermato il carcere - ritenendo che fosse l’unica misura cautelare applicabile - per due giovani accusati di violenza sessuale di gruppo nei confronti di una ragazza del Frusinate.
“Siamo di fronte ad una sentenza che definire aberrante è poco” afferma Rita Moriconi, Consigliere Regionale socialista dell'Emilia Romagna  e componente della Direzione nazionale del Psi. “E’ davvero paradossale constatare che, dopo che il parlamento, nel 2009, ha approvato una legge che giustamente ha inasprito le pene ed ha impedito al giudice di applicare, per quanto riguarda le violenze sui minorenni, misure cautelari diverse dalla custodia in carcere proprio in seguito all’'impressionante aumento delle violenze nei confronti delle donne, ora la Corte di Cassazione ha cancellato questa norma e, per uno stupro di gruppo, si arriva addirittura a rischiare di meno”.
“Lo stupro, in tutte le sue forme, è certamente uno dei crimini più odiosi” - continua Rita Moriconi – “ ed è ancora più odioso quando si tratta di minorenni e questa sentenza diminuisce sensibilmente il senso di tutela che, lo Stato deve garantire a chi ha subito questa terribile forma di violenza. Mi unisco fin da ora a tutti coloro che faranno sentire forte la loro voce contro una sentenza che ci offende come donne, come madri e come cittadine”.
Rita Moriconi invita quindi tutte le donne a far sentire la propria voce su questo tema, inviando il seguente messaggio alla Corte di Cassazione all’indirizzo www.cortedicassazione.it
“Alla terza sezione della Corte di Cassazione.
La sentenza n. 4377/12 che prevede misure cautelari alternative per gli autori di stupri di gruppo ci indigna, ci offende e ci preoccupa per le conseguenze che può avere. Vi invitiamo a fare chiarezza affinché lo stupro di gruppo e la violenza sulle donne, soprattutto minorenni, continuino a essere considerati e giudicati come reati terribili e disumani quali sono.”