Donne che cambiano il mondo


Rita Cinti Luciani - Patrizia Marchetti

Unità d’Italia e donne protagoniste della storia di questo Paese è stato il filo conduttore dell’iniziativa che abbiamo promosso a Firenze (capitale dal 1865-1871) al Palacongressi il 26 marzo.
Particolarmente significativi ed emozionanti gli interventi, tutti al femminile, che hanno dato vita ad un confronto e scambio di esperienze per un concreto sviluppo della cultura dei diritti e delle pari opportunità.
Sono state tante le donne che hanno attraversato la storia, spesso in silenzio, combattendo pregiudizi e affermando idee per raggiungere l’emancipazione politica, economica e giuridica che oggi conosciamo. A loro sovente la storia non ha riservato posti d’onore, offrendo rappresentazioni parziali, perché la storia delle donne è contrassegnata da un’esclusione sociale che risale a tempi antichi e l’Italia è ancora troppo piena di storie di donne, taciute. Noi socialiste e socialisti vogliamo invertire la rotta.
Donne celebrate, altre sconosciute, madri, mogli, compagne, personalità importanti nei vari ambiti sociali, imprenditoriali, culturali, amministrativi, politici, istituzionali, comunque tutte straordinarie, che grazie al coraggio, alla passione e tanti sacrifici, hanno segnato storie quotidiane della vita italiana e internazionale, hanno contribuito al riconoscimento di diritti fondamentali.
Donne come Repubblica Garibaldi un’eroina ribelle, mirabilmente portata all’attenzione generale dalla prima relatrice del convegno, la scrittrice Genziana Ghelli, che attraverso il filo della memoria ha ricostruito la vita ricca di passioni ed ideali di questa protagonista del Risorgimento, probabilmente figlia naturale di G. Garibaldi.
Nada Giorgi, “la ragazza di Bube”, con il proprio intervento ha ricordato, negli anni della resistenza e del fascismo, l’impegno, la determinazione ed il sacrificio di tante donne per la difesa degli ideali di libertà e giustizia.
Mariella Magi Dionisi, vedova dell’agente Fausto Dionisi ucciso da Prima Linea, ha testimoniato il dolore, la solitudine e il coraggio di tante madri, mogli e figlie che hanno subito l’assurda violenza degli anni di piombo e l’impegno quotidiano perché la società “non dimentichi” le tante vittime innocenti di un periodo buio della storia italiana. Testimoni dell’Italia contemporanea sono state Elisabetta Cianfanelli, Assessore al Turismo, Pari Opportunità del Comune di Firenze, e Regina Schrecker stilista e rappresentante della Fondazione Bellisario in Toscana.
Due figure femminili di spicco del panorama amministrativo ed imprenditoriale attuale che hanno sottolineato quanto ancora siano troppo poche le donne con ruoli apicali in Italia e quanto sia necessaria una maggiore rappresentanza in tutti i settori della vita pubblica.
«Ogni amministrazione comunale italiana dedichi una via o una piazza a figure femminili che, pur non menzionate nei libri di storia, siano state protagoniste nella costruzione della nostra identità nazionale», è la proposta che il nostro segretario nazionale Riccardo Nencini,  ha lanciato a conclusione del convegno.
Anche la politica, secondo Nencini, deve compiere degli atti concreti per valorizzare il ruolo della donna ed i socialisti si impegneranno in questa direzione. «E’ notizia di oggi – ha detto a tal proposito il segretario – che l’assemblea regionale siciliana ha respinto una proposta di modifica della legge elettorale che introduceva la seconda preferenza di genere. In Toscana è stato presentato proprio dai socialisti un provvedimento analogo, che mira ad aumentare la presenza femminile nelle istituzioni, e ci auguriamo che questa regione possa dimostrare maggiore sensibilità rispetto a quanto avvenuto in Sicilia. Il PSI, ha concluso Nencini, si mobiliterà su scala nazionale affinché la parità di genere in politica non sia più un’utopia ma diventi una realtà concreta e consolidata”.

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