Carissime Compagne,
il II Congresso Nazionale del Partito Socialista Italiano si è concluso con un primo risultato molto positivo: per la prima volta nella storia del Partito le donne compongono il 34% del Consiglio Nazionale, con l’impegno a raggiungere, nell’arco di due anni, la percentuale statutaria minima del 40%, integrando con componenti donne i membri che dovessero risultare incompatibili, o dimettersi.
Salva verifica - tuttora in corso - dell’elenco dei membri del CN e della sua definitiva consistenza, resta comunque vigente l’obbligo di rispettare tali percentuali nella composizione definitiva del CN e provvedere, eventualmente, ad una successiva integrazione della rappresentanza femminile, prevista, a pena di nullità, dallo Statuto nazionale. E tanto, non solo in applicazione dell’art. 2, comma 5 dello Statuto del PSI (norma inderogabile), ma anche in forza dell’ O.D.G., presentato dalla sottoscritta ed approvato dall’Assemblea dei Delegati al Congresso, che vincola il partito:
1. al rispetto di una rappresentanza di genere almeno del 40% in tutti gli organismi interni ed incarichi dirigenziali e di partito in genere;
2. alla destinazione del 5% delle risorse economiche alle politiche per le pari opportunità ed alle attività volte a favorire la partecipazione delle donne alla vita politica e di partito;
3. a fare delle politiche di genere, di emancipazione delle donne, delle battaglie per i loro diritti e libertà, della diffusione di un modello di democrazia paritaria una priorità dell’agenda politica dell’intero partito;
Si tratta dei presupposti necessari, degli strumenti indispensabili per poter finalmente attuare quei progetti di politiche sostanziali, quelle campagne, quegli incontri che troppo spesso, in passato, non hanno visto la luce, o sono stati messi da parte, per mancanza di risorse e di un adeguato sostegno interno.
A noi tutte il compito di vigilare sul rispetto di tali impegni, in ambito nazionale e locale, affinché si possa passare al più presto a quella fase di “proposta politica” che è - ed è sempre stato - il nostro obiettivo principale e ultimo: la diffusione di una nuova cultura di genere, l’affermazione di un nuovo modello sociale fondato sul una emancipazione e una parità “sostanziali”, non più solo apparenti e formali, garantite dal rispetto vero e pieno dei vecchi e nuovi diritti - civili, sociali e di libertà – delle donne.
Mi auguro che i legami di amicizia, di stima e di fiducia che si sono creati fra noi in questi due anni possano sostenerci tutte e continuare ad alimentare la solidarietà e il rispetto reciproco di cui abbiamo bisogno per raggiungere tali obiettivi. La battaglia per le donne o è di tutte - e per tutte - o non ha dignità politica e non merita i sacrifici che ognuna di noi affronta, nella sua vita politica e personale, pur di difendere e lottare per idee ed ideali comuni.
All’esito di questi due anni abbiamo fatto molti passi in avanti:
• Abbiamo scritto e fatto approvare la norma statutaria più avanzata in Italia fra tutti i partiti politici in materia di democrazia interna e pari partecipazione delle donne alla vita politica e del Partito. Se riusciremo a darne attuazione in tutti gli organismi - come già abbiamo iniziato a fare per il Consiglio Nazionale - e gli ambiti territoriali, il PSI potrà vantarsi di essere il partito più “rosa” e paritario nel panorama politico italiano.
• La rete delle donne socialiste si è di molto allargata. Abbiamo costruito - anche grazie alle rete - una comunità virtuale che si arricchisce sempre di più e può contare: su un sito internet delle donne socialiste - http://donnepartitosocialista.blogspot.com/ – uno spazio libero e aperto a tutte le compagne (che si doterà presto anche di una sua mailing-list); su un nostro gruppo su Facebook (il “social network” più diffuso in Italia) - “Donne Partito Socialista su Facebook” -; su un’ampia rete di contatti e-mail in costante aumento.
• Abbiamo lavorato con profitto anche a livello internazionale con proposte autonome, e in particolare a livello europeo per contribuire all’affermazione di una “cittadinanza sociale” comune a tutte le donne europee fondata su diritti minimi riconosciuti a livello dell’Unione. Per questo ringrazio la compagna Pia Locatelli, Presidente dell’Internazionale Socialista Donne e Vice-Presidente dell’Internazionale Socialista, per il suo instancabile impegno, per i risultati ottenuti e il prestigio che ha dato e continua a dare all’intero Partito e tutte noi.
Vi ricordo questi risultati, perché voglio che ne siate orgogliose tutte, poiché sono il frutto del lavoro duro e corale di tante compagne, non del protagonismo sterile di una sola persona, o di “personaggi in cerca d’autore”. Le donne socialiste sanno da tempo che la loro forza sta nell’essere e sentirsi un “noi”, nel lavorare umilmente e a testa bassa per il successo di tutte, non per la gratificazione di una persona sola.
La politica delle donne socialiste si ispira, infatti, e da tempo, non solo al perseguimento degli obiettivi politici di tutela dei diritti e delle libertà delle donne, ma anche all’affermazione in politica di comportamenti e di metodi diversi - più leali, democratici, limpidi e partecipativi - rispetto a quelli che hanno portato alla lenta, inesorabile decadenza, personalizzazione, “privatizzazione” della politica (parafrasando il titolo del libro di Ugo Intini). È importante essere consapevoli e responsabili come donne anche dell’attuazione di questo più alto e ambizioso orizzonte politico e ideale.
Iniziamo dandone testimonianza anche con i nostri personali comportamenti, che mi auguro possano essere ispirati alla più ampia condivisione democratica, trasparenza, pluralità e spirito di servizio.
È per questi motivi che chiedo a tutte voi di intraprendere una nuova fase di riorganizzazione, indicando democraticamente e dal basso le nostre responsabili a livello locale e nazionale. È un obiettivo che ci eravamo date dal 2008, me che è stato solo parzialmente raggiunto e in poche Regioni. Occorre un maggiore impegno da parte di tutte. È indispensabile costruire una rete più fitta e coordinata, una forma di responsabilità più diffusa, per poter raggiungere in tempi più rapidi e in modo più efficace i risultati politici che ci proponiamo.
È per questi motivi che non ho dato la mia disponibilità al rinnovo dell’incarico di responsabile nazionale per le pari opportunità e invito tutte voi a sostenere con la stessa amicizia e fiducia che mi avete dimostrato in due anni chiunque di noi sarà chiamata a questo onere-onore. Abbiamo molte compagne piene di talento e animate dalla più disinteressata e autentica passione politica - l’unica che può sostenere un impegno così gravoso e di tale responsabilità – compagne che possono meritatamente interpretare lo spirito più alto delle donne socialiste e farsi garanti del necessario raccordo fra le politiche di genere e l’agenda generale del partito.
Grazie di cuore per quello che mi avete dato in questi anni, per ciò che ho imparato e potuto costruire insieme a voi. Auguri a tutte e ad maiora!
il II Congresso Nazionale del Partito Socialista Italiano si è concluso con un primo risultato molto positivo: per la prima volta nella storia del Partito le donne compongono il 34% del Consiglio Nazionale, con l’impegno a raggiungere, nell’arco di due anni, la percentuale statutaria minima del 40%, integrando con componenti donne i membri che dovessero risultare incompatibili, o dimettersi.
Salva verifica - tuttora in corso - dell’elenco dei membri del CN e della sua definitiva consistenza, resta comunque vigente l’obbligo di rispettare tali percentuali nella composizione definitiva del CN e provvedere, eventualmente, ad una successiva integrazione della rappresentanza femminile, prevista, a pena di nullità, dallo Statuto nazionale. E tanto, non solo in applicazione dell’art. 2, comma 5 dello Statuto del PSI (norma inderogabile), ma anche in forza dell’ O.D.G., presentato dalla sottoscritta ed approvato dall’Assemblea dei Delegati al Congresso, che vincola il partito:
1. al rispetto di una rappresentanza di genere almeno del 40% in tutti gli organismi interni ed incarichi dirigenziali e di partito in genere;
2. alla destinazione del 5% delle risorse economiche alle politiche per le pari opportunità ed alle attività volte a favorire la partecipazione delle donne alla vita politica e di partito;
3. a fare delle politiche di genere, di emancipazione delle donne, delle battaglie per i loro diritti e libertà, della diffusione di un modello di democrazia paritaria una priorità dell’agenda politica dell’intero partito;
Si tratta dei presupposti necessari, degli strumenti indispensabili per poter finalmente attuare quei progetti di politiche sostanziali, quelle campagne, quegli incontri che troppo spesso, in passato, non hanno visto la luce, o sono stati messi da parte, per mancanza di risorse e di un adeguato sostegno interno.
A noi tutte il compito di vigilare sul rispetto di tali impegni, in ambito nazionale e locale, affinché si possa passare al più presto a quella fase di “proposta politica” che è - ed è sempre stato - il nostro obiettivo principale e ultimo: la diffusione di una nuova cultura di genere, l’affermazione di un nuovo modello sociale fondato sul una emancipazione e una parità “sostanziali”, non più solo apparenti e formali, garantite dal rispetto vero e pieno dei vecchi e nuovi diritti - civili, sociali e di libertà – delle donne.
Mi auguro che i legami di amicizia, di stima e di fiducia che si sono creati fra noi in questi due anni possano sostenerci tutte e continuare ad alimentare la solidarietà e il rispetto reciproco di cui abbiamo bisogno per raggiungere tali obiettivi. La battaglia per le donne o è di tutte - e per tutte - o non ha dignità politica e non merita i sacrifici che ognuna di noi affronta, nella sua vita politica e personale, pur di difendere e lottare per idee ed ideali comuni.
All’esito di questi due anni abbiamo fatto molti passi in avanti:
• Abbiamo scritto e fatto approvare la norma statutaria più avanzata in Italia fra tutti i partiti politici in materia di democrazia interna e pari partecipazione delle donne alla vita politica e del Partito. Se riusciremo a darne attuazione in tutti gli organismi - come già abbiamo iniziato a fare per il Consiglio Nazionale - e gli ambiti territoriali, il PSI potrà vantarsi di essere il partito più “rosa” e paritario nel panorama politico italiano.
• La rete delle donne socialiste si è di molto allargata. Abbiamo costruito - anche grazie alle rete - una comunità virtuale che si arricchisce sempre di più e può contare: su un sito internet delle donne socialiste - http://donnepartitosociali
• Abbiamo lavorato con profitto anche a livello internazionale con proposte autonome, e in particolare a livello europeo per contribuire all’affermazione di una “cittadinanza sociale” comune a tutte le donne europee fondata su diritti minimi riconosciuti a livello dell’Unione. Per questo ringrazio la compagna Pia Locatelli, Presidente dell’Internazionale Socialista Donne e Vice-Presidente dell’Internazionale Socialista, per il suo instancabile impegno, per i risultati ottenuti e il prestigio che ha dato e continua a dare all’intero Partito e tutte noi.
Vi ricordo questi risultati, perché voglio che ne siate orgogliose tutte, poiché sono il frutto del lavoro duro e corale di tante compagne, non del protagonismo sterile di una sola persona, o di “personaggi in cerca d’autore”. Le donne socialiste sanno da tempo che la loro forza sta nell’essere e sentirsi un “noi”, nel lavorare umilmente e a testa bassa per il successo di tutte, non per la gratificazione di una persona sola.
La politica delle donne socialiste si ispira, infatti, e da tempo, non solo al perseguimento degli obiettivi politici di tutela dei diritti e delle libertà delle donne, ma anche all’affermazione in politica di comportamenti e di metodi diversi - più leali, democratici, limpidi e partecipativi - rispetto a quelli che hanno portato alla lenta, inesorabile decadenza, personalizzazione, “privatizzazione” della politica (parafrasando il titolo del libro di Ugo Intini). È importante essere consapevoli e responsabili come donne anche dell’attuazione di questo più alto e ambizioso orizzonte politico e ideale.
Iniziamo dandone testimonianza anche con i nostri personali comportamenti, che mi auguro possano essere ispirati alla più ampia condivisione democratica, trasparenza, pluralità e spirito di servizio.
È per questi motivi che chiedo a tutte voi di intraprendere una nuova fase di riorganizzazione, indicando democraticamente e dal basso le nostre responsabili a livello locale e nazionale. È un obiettivo che ci eravamo date dal 2008, me che è stato solo parzialmente raggiunto e in poche Regioni. Occorre un maggiore impegno da parte di tutte. È indispensabile costruire una rete più fitta e coordinata, una forma di responsabilità più diffusa, per poter raggiungere in tempi più rapidi e in modo più efficace i risultati politici che ci proponiamo.
È per questi motivi che non ho dato la mia disponibilità al rinnovo dell’incarico di responsabile nazionale per le pari opportunità e invito tutte voi a sostenere con la stessa amicizia e fiducia che mi avete dimostrato in due anni chiunque di noi sarà chiamata a questo onere-onore. Abbiamo molte compagne piene di talento e animate dalla più disinteressata e autentica passione politica - l’unica che può sostenere un impegno così gravoso e di tale responsabilità – compagne che possono meritatamente interpretare lo spirito più alto delle donne socialiste e farsi garanti del necessario raccordo fra le politiche di genere e l’agenda generale del partito.
Grazie di cuore per quello che mi avete dato in questi anni, per ciò che ho imparato e potuto costruire insieme a voi. Auguri a tutte e ad maiora!
Roma, 13 Luglio 2010
Anna Falcone
Responsabile Nazionale Pari Opportunità
Partito Socialista Italiano
Anna Falcone
Responsabile Nazionale Pari Opportunità
Partito Socialista Italiano
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