Claudia Bastianelli Resp. Pari Opportunità FGS
Le donne italiane sono la forza del nostro Paese. Non si tratta di una frase di circostanza, ma di una costatazione che, in coincidenza con i festeggiamenti dei 150 dall’Unità d’Italia, assume un valore ancora più rilevante. Dal quel 1861 la situazione delle donne italiane è molto cambiata, si è evoluta, c’è stata la conquista di importanti diritti: il suffragio universale, il diritto all’aborto ed al divorzio, le quote rosa con la conseguente maggiore partecipazione delle donne nella vita sociale, politica ed imprenditoriale del Paese; l’abolizione del delitto d’onore che vedeva come vittima principale il gentil sesso. In questi 150 anni le italiane hanno assunto sulle loro spalle anche responsabilità gravi da portare ed in occasione delle due guerre mondiali che ci hanno visti protagonisti, hanno lavorato sui campi e nelle cucine, crescendo da sole i loro figli e comportandosi da uomini e da donne contemporaneamente, come solo chi ha davvero coraggio sa fare. Hanno saputo scendere in piazza per gridare la loro volontà di riscossa verso gli uomini che per troppo tempo le hanno trattate solo come un mezzo di lavoro e riproduzione, ignorando verso di loro il significato della parola rispetto. Sono riuscite però anche ad apprendere dagli uomini la capacità di scendere ai più vigliacchi compromessi, a vendersi per raggiungere i loro obiettivi, ad arrendersi alle impari opportunità che affliggono la società del ventunesimo secolo. Tante conquiste dunque, ma anche tanti errori che rendono le donne italiane speciali nel loro saper essere contemporaneamente una, nessuna centomila, come direbbe il grande Pirandello.
Cari uomini italiani dovreste solo ringraziare le vostre compagne, madri, sorelle e figlie per aver contribuito insieme a voi a creare questo splendido Paese in cui viviamo, un Paese con tanti problemi forse, dal quale però non riusciamo a slegare il cordone ombelicale dato dall’orgoglio vero di essere italiani. In occasione della ricorrenza dell’otto marzo, festa internazionale della donna, gli auguri sono doverosi ed arricchiti di un pizzico di fierezza per l’appartenenza a questo forte, gentile e combattivo genere femminile. L’augurio che mi faccio e che faccio a tutte le italiane è che tra cinquant’anni, in occasione del bicentenario dell’Unità d’Italia, non ci sia più violenza verso le donne, non ci sia più bisogno di quote rosa, non ci siano più donne pronte a vendersi per un risultato, non ci siano più discriminazioni sul lavoro, non ci sia più l’otto marzo così come concepito ora… solo se tutto ciò non esisterà più avremo davvero vinto la nostra battaglia, vivremo davvero nelle pari opportunità. Auguri a tutte le donne!
Cari uomini italiani dovreste solo ringraziare le vostre compagne, madri, sorelle e figlie per aver contribuito insieme a voi a creare questo splendido Paese in cui viviamo, un Paese con tanti problemi forse, dal quale però non riusciamo a slegare il cordone ombelicale dato dall’orgoglio vero di essere italiani. In occasione della ricorrenza dell’otto marzo, festa internazionale della donna, gli auguri sono doverosi ed arricchiti di un pizzico di fierezza per l’appartenenza a questo forte, gentile e combattivo genere femminile. L’augurio che mi faccio e che faccio a tutte le italiane è che tra cinquant’anni, in occasione del bicentenario dell’Unità d’Italia, non ci sia più violenza verso le donne, non ci sia più bisogno di quote rosa, non ci siano più donne pronte a vendersi per un risultato, non ci siano più discriminazioni sul lavoro, non ci sia più l’otto marzo così come concepito ora… solo se tutto ciò non esisterà più avremo davvero vinto la nostra battaglia, vivremo davvero nelle pari opportunità. Auguri a tutte le donne!
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