27 GENNAIO: MI RICORDO, MI VERGOGNO

di Claudia Bastianelli

Mi ricordo il mio ultimo anno di Liceo. 
Mi ricordo di un libro che narrava della morte di più di sei milioni di ebrei in Europa. 
Mi ricordo di tanti film che raccontano le atrocità nazifasciste, da Schindler’s List a La vita è bella, passando per Il Pianista o La Zona Grigia. 
Ho impressa nella mia mente la stella di Davide portata dagli ebrei come simbolo di riconoscimento e di discriminazione. 
Ricordo la scritta all’ingresso del campo di concentramento di Auschwitz: “Il lavoro rende liberi”. Ricordo tanti video, tanti racconti, tanti libri; tanti volti magri, tristi, rassegnati. La shoah è stata la più grande manifestazione dell’odio dell’uomo verso suoi simili. Mi sono sempre chiesta come si possano perpetrare crimini di quel livello verso altri uomini, innocenti e soli nella loro disperazione e non sono mai riuscita a trovare una risposta, non una giustificazione si intenda bene, ma almeno una risposta anche irrazionale a tutto ciò. Non esiste una risposta, non si può ricondurre tutto ad un pazzo furioso come Hitler, non si può riassumere tutto come orrore nazifascista, c’è di più. 
Quando donne-madri, uomini-padri, sono in grado di uccidere, violentare, picchiare, sfruttare tanti uomini solo perché diversi, solo perché ebrei piuttosto che testimoni di geova oppure omosessuali, non si può dare una risposta, non si può cercare un perché, non si può rinnegare. 
Al contrario ciò che si deve fare è ricordare, raccontare, rispettare tanto dolore, dare ascolto alle voci di chi ha vissuto tutto ciò, togliere l’audio a chi invece tenta ancora di rinnegare tutto. Il 27 gennaio è la giornata della memoria, vorrei che però si ricordassero tutte le vittime incolpevoli della pazzia umana, anche i milioni di uomini morti nei gulag sovietici, nelle foibe in Istria, e di tutti quei malati di onnipotenza che ritengono ancora di poter decidere sulla vita altrui considerandola inferiore, inutile, dannosa. 
Sono sempre stata appassionata a questa pagina di storia e mi auguro che nessuno mai dimentichi, mai. Primo Levi fu autore di un capolavoro come “Se questo è un uomo”, ed ha ragione non può essere un uomo ad odiare così tanto altri uomini, solo la peggiore delle bestie può arrivare a tanto. 
Ha ragione Primo Levi, se questo è un uomo mi vergogno di far parte del genere umano.

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