“ LE DONNE ARABE E LA STRADA PER LA DEMOCRAZIA”




Si è conclusa il 29 giugno, la Conferenza dell’Internazionale Socialista Donne ad Atene, che ha visto un’ampia partecipazione delle rappresentanti di tutto il mondo per affrontare un tema di grandissima attualità dopo “la primavera del medio-oriente”. 
Due giornate di lavoro con il messaggio di saluto iniziale di George Papandreou impegnato in questo momento ad affrontare la grande crisi della Grecia e i momenti di forte tensione che si sono svolti nella capitale. A lui e al popolo greco è stata espressa tutta la solidarietà delle donne socialiste.
Dopo l’apertura dei lavori da parte della Presidente Pia Locatelli,  si sono succedute molte relatrici che oltre a portare la loro esperienza, hanno approfondito ed analizzato il tema dei Paesi arabi e il difficile percorso verso la democrazia, le differenti situazioni ed esigenze, in particolare il ruolo delle donne sia nel  processo iniziato che in quello futuro. 
Le donne hanno svolto un ruolo centrale nella primavera araba, ora il tema fondamentale è come cambiare modello in quei Paesi, creando le condizioni per un processo di modernizzazione condiviso e partecipato, insieme alla necessità  di proporre un nuovo contratto sociale. In molte hanno sottolineato la difficoltà di gestire una transizione che non sempre vede le donne coinvolte per contribuire alla realizzazione di Carte Costituzionali a garanzia di una vera democratizzazione di questi Paesi. Certamente le proteste e i fenomeni di diffusione delle informazioni non sono circoscritti ai soli giovani ma trasversali a tutti gli strati sociali e religiosi,con le donne sicuramente in percentuali molto elevate, perché convinte della necessità di una partecipazione alla vita politica, sociale ed economica dei loro Paesi. 
Ciò che è accaduto in sé è importante, ma in tante hanno ribadito che questo non significa  parità di opportunità per le donne, molte delle quali nei mesi scorsi sono state imprigionate, picchiate, torturate e violentate proprio per il loro impegno. 
Dopo un ampio dibattito è stata approvata una risoluzione proposta dall’esecutivo socialista che prevede numerosi punti tra questi l’impegno della Comunità internazionale in azioni concrete tese a sostenere la protezione dei diritti umani e a trasformare la cultura della violenza in cultura per la pace e la convivenza. L’appello quindi a sostenere la lotta delle donne arabe, ad impegnarsi per promuovere l’empowerment delle donne in tutte le sfere della vita e a costruire “ponti” con le organizzazioni femminili all’interno del mondo arabo per la realizzazione di un processo di democratizzazione e pace senza discriminazioni. 
Due giornate di grande interesse che hanno visto le donne socialiste impegnarsi per contribuire, come sempre hanno fatto nella storia al cambiamento della società.

Rita Cinti Luciani
responsabile nazionale pari opportunità PSI




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