LA SCUOLA ANCORA OGGI E’ POCO ACCESSIBILE PER LE TROPPE BARRIERE ARCHITETTONICHE

di Daniela Mignogna  Segreteria Nazionale del PSI - Politiche Socio Sanitarie

Dai dati ISTAT relativi all’integrazione degli alunni con disabilità nelle scuole primarie e secondarie di I grado, statali e non, relativa agli anni scolastici 2008-2009 e 2009-2010, sappiamo che sono poco più di 130 mila gli alunni disabili che siedono tra i banchi delle classi italiane. Ma gli istituti che hanno sconfitto le barriere architettoniche sono ancora troppo pochi, seppure in aumento.

A più di 30 anni dall’emanazione della legge (n. 577/77), che ha dato avvio al processo d’integrazione dei ragazzi con disabilità nelle scuole pubbliche, l’ISTAT sottolinea che i risultati conseguiti mostrano in Italia livelli elevati d’inserimento.

Nelle scuole primarie e secondarie di I grado, statali e non statali, negli ultimi 20 anni, si è assistito a una crescita progressiva della presenza di alunni con disabilità. Per la scuola primaria si è passati dall’1,7% nell’anno scolastico 1989-1990 (poco più di 54 mila alunni) al 2,6% nell’anno scolastico 2009-2010. Per la scuola secondaria si sono registrati incrementi superiori: nel 1989-90 la percentuale di alunni con disabilità rappresentava l’1,9% del totale degli alunni (poco più di 45 mila alunni con disabilità), mentre nell’anno scolastico 2009-2010 tale percentuale aggiunge il 3,3% della popolazione scolastica.

L’età media degli alunni disabili è di 9,7 anni nella scuola primaria e ben il 33% degli alunni frequentanti ha un’età superiore ai 10 anni. Nella scuola secondaria di I grado l’età media della popolazione con disabilità è pari a 13,5 anni, con una percentuale di alunni con età superiore ai 15 anni pari al 20%. Questi dati evidenziano un elevato livello di ripetenti nella popolazione con disabilità, fenomeno negativo in quanto, in alcuni casi, testimonia un semplice prolungamento nel tempo del progetto riabilitativo dell’alunno con disabilità, soprattutto in mancanza di servizi territoriali capaci di prendere in carico tali persone.

Per entrambi gli anni scolastici (2008/2009 e 2009/2010) le scuole secondarie di I grado presentano una condizione architettonicamente più accessibile agli alunni con disabilità rispetto alle scuole di ordine inferiore.

30% delle scuole non abbia ancora terminato l’abbattimento delle barriere architettoniche.


Nell’anno scolastico 2008/2009 le scale e i servizi igienici a norma sono presenti in più del 70% delle scuole primarie e secondarie di I grado, mentre, complessivamente, poco più del 50% delle scuole sembra avere dei percorsi interni ed esterni non accessibili agli alunni con disabilità motoria o sensoriale. La Provincia Autonoma di Trento ha il minor numero di scuole non a norma, soprattutto per ciò che riguarda le barriere fisiche, mentre in Calabria si trova la quota più alta di scuole non a norma.

Nell’anno scolastico 2008/2009, si legge nel rapporto, i dati del MIUR indicano che nella scuola statale ci sono circa 60.529 insegnanti di sostegno nel complesso dei due ordini scolastici (nelle scuole primarie e secondarie di I grado) considerando sia quelli a tempo indeterminato sia determinato. Di questi, 33.556 lavorano nella scuola primaria e 26.973 nella scuola secondaria di I grado. La Legge finanziaria del 2008 ha stabilito che, a livello nazionale, deve esserci un insegnante di sostegno ogni due alunni con disabilità e ha limitato, contemporaneamente, l’accesso alle deroghe (l.244/2007). Va ancora sottolineato che nonostante l’obiettivo nazionale sembri essere stato raggiunto, sussistono alcune differenze regionali: la Basilicata, infatti, ha un numero medio di alunni con disabilità per insegnante di sostegno più basso (pari a 1,4), seguita dalla Calabria (1,7). Nel Lazio e in Abruzzo si riscontra, invece, un numero medio di alunni per docente più elevato, pari a 2,5.

La considerazione che ne deriva è che si debbano fortemente perseguire migliori obiettivi di integrazione e più rapidi adattamenti delle strutture: noi abbiamo il compito di vigilare sui nostri territori affinché questo avvenga

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